Gastroenterologia


La Gastroenterologia è una branca della medicina interna che studia le patologie dell’apparato digerente e delle ghiandole annesse.
Il progredire delle conoscenze mediche comportano una costante necessità di aggiornarsi sulla diagnostica e sulle malattie per rispondere alle esigenze dei pazienti.
In gastroenterologia molto è stato scritto negli ultimi anni.
Accanto ad un continuo aggiornamento delle patologie note e comuni della gastroenterologia ampio sviluppo hanno avuto, grazie allo sviluppo della diagnostica, il trattamento delle patologie funzionali dell’apparato gastroenterico, tanto che è nata una nuova branca di questa specialistica che si sintetizza nei termini di FISIOPATOLOGIA DELL’APPARATO DIGERENTE e NEUROGASTROENTEROLOGIA.

 ACALASIA ESOFAGEA

Patologia funzionale dell’esofago caratterizzata dall’interruzione della peristalsi esofagea e dal mancato rilassamento dello sfintere esofageo superiore (LES).
La sintomatologia è caratterizzata da una disfagia a insorgenza insidiosa. La disfagia è per liquidi e per solidi. Il problema per i solidi è molto più evidente rispetto al disturbo per i liquidi. Il decorso è una disfagia lenta e progressiva. La diagnosi di certezza si effettua con la manometria esofagea.
Il trattamento ha il fine di ridurre la pressione del LES e permettere alla gravità lo svuotamento dell’esofago, poiché le contrazioni peristaltiche sono inefficaci.
Il trattamento prevede un percorso che va dalla terapia medica alla terapia endoscopica e alla terapia chirurgica.


ANGINA ABDOMINIS (ISCHEMIA MESENTERICA CRONICA)

Patologia causata da una trombosi vascolare da malattia aterosclerotica nel distretto dell’arteria mesenterica superiore o inferiore.
La maggior parte dei pazienti presenta un’incapacità di incrementare il flusso ematico intestinale in risposta all’ introduzione del cibo. I pazienti lamentano dolore 1-3 ore dopo il pasto, dolore che persiste per 1-3 ore e la cui sintomatologia aumenta di frequenza nel corso delle settimane e dei mesi. Il dolore, detto anche angina abdominis, è responsabile della paura di alimentarsi con conseguente calo ponderale.

INFARTO MESENTERICO ACUTO

Necrosi dell’intestino conseguente alla brusca interruzione del flusso sanguigno nel distretto dell’arteria mesenterica superiore o inferiore. Frequentemente è la conseguenza di un embolo in pazienti con patologie cardiache (fibrillazione atriale) o di un trombo specie nei pazienti anziani aterosclerotici. Si caratterizza con un dolore addominale acuto, ingravescente, seguito da segni generali di shock e di addome acuto. La sua mortalità è purtroppo elevata.


CARCINOIDE

Tumori neuroendocrini prevalentemente localizzati nella parte terminale dell’ileo e dell’appendice, meno frequentemente nel colon, stomaco e vie biliari.
Sono neoplasie a basso grado di malignità e derivano dalle cellule enterocromaffini, a crescita lenta e non infiltrante, hanno origine endodermica e funzione secretoria endocrina apud (apudomi).
I carcinomi producono varie amine biologiche, specialmente la serotonina responsabile di una
sintomatologia clinica caratterizzata da eruzioni cutanee, teleangectasia, diarrea cronica, broncospasmo, artrite e artropatie, alterazioni delle valvole cardiache.



COLITE PSEUDOMEMBRANOSA

Diarrea acuta secondaria a trattamenti antibiotici che determina un’infezione da Clostridium difficile, batterio che produce una potente esotossina.  Si manifesta come una colite acuta con una nefrosi superficiale della mucosa e delle cripte pseudomembranose fibrose contenenti muco e leucociti neutrofili.
Il Clostridium difficile è un bacillo anaerobio e sporigeno.
L’incidenza della malattia è aumentata, probabilmente come risultato di una migliore diagnostica ma anche di un abuso di antibiotici a largo spettro. La diarrea associata agli antibiotici è generalmente di media entità e autolimitante e termina con la cessazione dell’assunzione dell’antibiotico, ma in alcuni casi l’infezione da Clostridium difficile può essere ingravescente e avere come complicanze una colite fulminante con peritonite, setticemia da gram negativi, perforazione addominale.


MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO (MRGE o GERD)

Patologia caratterizzata da un’eccessiva durata e frequenza degli episodi di reflusso gastroesofageo che portano a una malattia sintomatica definita come malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE o GERD).
E’ generalmente determinata da un rilassamento dello sfintere esofageo inferiore (LES). Alcuni episodi di reflusso sono aggravati da un brusco incremento della pressione intraddominale (gravidanza, aumento ponderale, rilevante overgrowth batterico dell’intestino tenue). L’ernia iatale può essere un fattore anatomico predisponente, anche se sopravalutato. La diagnosi endoscopica è irrilevante nel 70% dei casi. L’endoscopia, qualora diagnostica ci dice solo delle alterazioni anatomiche (ernia iatale, esofagite da reflusso). La diagnosi elettiva e di certezza si effettua con la Ph-impedenziometria delle 24 ore e la Manometria esofagea.


STIPSI

Si definisce stipsi una frequenza di evacuazione inferiore a tre volte la settimana.
Il termine stipsi viene, in realtà, usato dai pazienti per descrivere un gran numero di disturbi correlati all’evacuazione (defecazione eccessivamente forzata, dolorosa, emissione di feci dure, dolore addominale, mancanza di evacuazioni quotidiane). Le cause di stipsi possono essere:
•    Stipsi da rallentato transito
•    Disfunzione del pavimento pelvico
•    Stipsi alimentare
•    Stipsi organica (neoplasia del colon, stenosi del colon …)
•    Stipsi sistemica (ipercalcemia, ipotiroidismo, diabete, sclerodermia, ipokaliemia …)
•    Stipsi neurologica (morbo di Parkinson, sclerosi multipla, morbo Hirschsprung, lesione del midollo spinale …)
•    Stipsi da farmaci (ferro, oppiacei, anticolinergici …)
•    Stipsi funzionale IBS

 GIARDIASI

Infezione causata da Giardia lamblia, un protozoo flagellato. Infezione deriva dall’assunzione di cibi contenenti cisti che si mantengono vitali per mesi. La maggior parte delle infezioni deriva da acqua contaminata e, meno comunemente, da contaminazione oro fecale. Le cisti, dopo essere state ingerite, diventano trofozoiti, la forma vegetativa.
Alcuni trofozoiti s’incistano nell’ileo e danno luogo a diarrea con ipogammaglobulinemia e deficit di IgA. Frequente la comparsa di malassorbimento. Nel 40% dei pazienti si riscontra un’intolleranza agli zuccheri.
La diagnosi differenziale è con la malattia celiaca. La terapia è con il metronidazolo, il tinidazolo ecc.


DIVERTICOLOSI DEL COLON

Patologia caratterizzata dalla debolezza degli strati di muscolatura longitudinale del colon chiamate tenie coli. I diverticoli si formano tra la tenia mesenterica e le due anti mesenteriche, dove le arterie nutritizie perforano lo strato circolare. Queste arterie creano dei punti di minore resistenza dove può comparire il diverticolo che contiene solo mucosa e sottomucosa e non tutti gli strati della parete intestinale.
E’ una condizione che affligge il 50% delle persone oltre i 60 anni e quasi tutti oltre gli 80 anni, nettamente più frequente nelle popolazioni che assumono una dieta povera di fibre.
La localizzazione è prevalente al livello del sigma e, progressivamente, si può estendere a tutto il colon.


DIVERTICOLITE DEL COLON

E’ la condizione e le relative complicanze secondarie all’infiammazione di uno o più diverticoli. Questo comporta un dolore a volte intenso, prevalentemente localizzato in fossa iliaca sinistra, frequentemente associato a febbre, con alternanza di stipsi e diarrea.
Le complicanze della diverticolite acuta comprendono l’occlusione intestinale, la perforazione del diverticolo con peritonite, il sanguinamento (raro).


ESOFAGO DI BARRETT

E’ definito come variazione dell’epitelio esofageo che viene dimostrato all’esame istologico per la presenza di metaplasia intestinale.
La metaplasia intestinale è un fattore di rischio per adenocarcinoma esofageo. Ci sono evidenze rilevanti che l’esofago di Barrett è una conseguenza della GERD (MRGE).
I pazienti con esofago di Barrett presentano alti livelli di esposizione all’acido alla Ph-metria, minore pressione del LES a riposo e scarsa motilità esofagea. Nella diagnostica, oltre l’esame istologico effettuato per via endoscopica, sono fondamentali la Ph-impedenziometria delle 24 ore e la manometria esofagea.


EMORROIDI

Varici dei plessi emorroidari dovute a prolasso e iperafflusso vascolare per squilibro tra afflusso arterioso e deflusso venoso. Si classificano sulla base dell’evoluzione clinica-anatomica in quattro gradi:
•    Primo grado: ectasie vascolari del canale anale;
•    Secondo grado: prolasso emorroidario con la defecazione, spontaneamente riducibile;
•    Terzo grado: prolasso con la defecazione, riducibile solo manualmente;
•    Quarto grado: prolasso emorroidario irriducibile.
Nella maggior parte dei casi le emorroidi sono determinate da fattori di rischio (dieta povera di fibre, gravidanza, ipertono dello sfintere anale…).
La diagnosi si basa su:
1.    la visita proctologia;
2.    l’anoscopia;
3.    la manometria anorettale