Disfagia

La disfagia è una disfunzione dell’apparato digerente superiore, consistente nella difficoltà a deglutire e a far progredire il bolo alimentare in un corretto transito nelle vie digestive superiori.

L’intero atto deglutitorio orofaringeo di un bolo liquido di 10 cc dura 1,2 secondi (fase orale 0,5 secondi, fase faringea 0,7 secondi).

La deglutizione, schematicamente, si articola in quattro fasi:

  • contenimento del bolo nella cavità orale;
  • progressione del bolo dalla cavità orale alla faringe;
  • preparazione della camera di pulsione faringea (accoglimento del bolo e adattamento morfologico e volumetrico della faringe, chiusura laringea orale e nasale, apertura dello sfintere esofageo superiore);
  • progressione del bolo dalla faringe all’esofago, apertura dello sfintere esofageo inferiore fino al totale passaggio del bolo dall’esofago allo stomaco.

Il processo della deglutizione inizia con una “fase volontaria orale” nella quale il bolo viene spinto dalla bocca nella faringe per la contrazione della lingua.
In seguito a questa prima fase la laringe si sposta in avanti e lo sfintere esofageo superiore si apre consentendo al bolo, attraverso la contrazione del muscolo costrittore faringeo superiore, di dare inizio alla “fase involontaria faringea ed esofagea” (riflesso della deglutizione), innescando una contrazione peristaltica che, progredendo rapidamente verso il basso, porta il bolo alimentare lungo l’esofago.
Contemporaneamente lo sfintere esofageo inferiore si rilascia e rimane aperto consentendo alla contrazione peristaltica di spingere il bolo nello stomaco.

Le cause della disfagia possono essere:

  • di tipo ostruttivo meccanico determinato dalla riduzione del lume delle vie digestive superiori (esofago in particolare) per ostruzione (restringimenti intrinseci: es. stenosi congenite, stenosi da caustici, stenosi da radiazioni o post chirurgiche, tumori) o per compressione (compressioni estrinseche; es: diverticolo di Zenker, aumento di volume della tiroide, compressioni vascolari, masse mediastiniche);
  • di tipo motorio (discinesie)

Le caratteristiche semeiotiche della disfagia possono presentare una clinica differente secondo la localizzazione del disturbo.

Per semplificare distinguiamo:

  • disfagia orofaringea, se la difficoltà riguarda il passaggio del bolo alimentare dall’orofaringe all’esofago;
  • disfagia esofagea, se la difficoltà riguarda il transito esofageo.

Le manifestazioni cliniche della disfagia orofaringea sono di solito riferite al disopra dell’incisura sternale e sono rappresentate da eccessiva salivazione, tosse con perdita di cibo e saliva dalla bocca, sensazione di soffocamento per aspirazione nelle vie aeree, rigurgito nasale, affaticamento durante il pasto, necessità di deglutizioni multiple per uno stesso bolo, necessità di assunzioni di posture diverse durante la deglutizione.
Le manifestazioni cliniche della disfagia esofagea sono rappresentate dalla sensazione del cibo che si blocca nel torace a livello dell’incisura sternale e/o in sede retrosternale. Può essere presente dolore retrosternale, pirosi ed eccessiva salivazione.
Alcuni pazienti presentano difficoltà di transito per i solidi ( disfagia ortodossa).
Altri presentano difficoltà di transito per i liquidi (disfagia paradossa).
Altri ancora presentano difficoltà di transito sia per i solidi sia per i liquidi (disfagia mista).